Stretching, fai da te. Fai da te non perché si può fare di testa propria, ma perché si può fare anche da soli senza iscriversi a corsi yoga e/o lezioni di classe.
Se fa male, non fa bene. È l'effetto elastico (come lo chiamo io) cioè invece di allungare il muscolo, il muscolo si allunga un po' e poi si contrae. Nella realtà cosa gestisce questo effetto sono i fusi neuromuscolari, gli organi tendinei del Golgi e le terminazioni nervose. La loro sensibilità è tale che possono reagire alla contrazione di una singola fibra muscolare. Questi recettori sensoriali sono di natura inibitoria e svolgono una funzione protettiva, riducendo il rischio di lesioni.
Quando si fa stretching si deve impiegare circa un minuto per arrivare alla massima distensione del muscolo interessato, sfruttando le espirazioni per guadagnare millimetri. 7-10 secondi è il tempo per cui le posizioni vanno mantenute da bambini e adolescenti in fase di sviluppo; 20-30 secondi è il tempo di mantenimento delle posizioni consigliato agli adulti. In fine trenta secondi per tornare in posizione di partenza (rilassata). In ogni seduta non riproporre più di due volte lo stesso esercizzio. Questo per i grandi muscoli e riuscendo a isolare i singoli fasci senza fare intervenire altri muscoli.
N.B. non arrivare mai al dolore, rispettate e seguite sempre le vostre capacità, cercate di ottenere un allungamento lento e progressivo, non molleggiare mai durante durante gli esercizi per evitare che si innestino i meccanismi di difesa, usate solo il peso del vostro corpo evitando pesi superiori.
Riscaldatevi: 1 migliora la contrattilità e l'elasticità del muscolo; 2 migliora l'efficienza dei sistemi respiratori e cardiocircolatorio; 3 aumenta la consapevolezza e la conoscenza delle proprie sensazioni.