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Doping
Come riconoscerlo,
come prevenirlo

"Costituiscolno doping la somministrazione o l'assunzione di farmaci o sostanzae biologicamemte attive o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti"

(Legge 376 del 2000)

C'è una più aggiornata (del 2012 col link a pie di pagina) nata nel periodo della bufera nel periodo della nostra Federica Pellegrini

... e la nuova in vigore dal 1° Gennaio 2021 con tutte le sostanze proibite e le pratice non idonee.

Il doping può venire interpretato come un fenomeno che nasce dall'agonismo esasperato e da motivazioni ecessive dell'atleta: il mito della vittoria ad ogni costo... le sollecitazioni dello sponsor, della socetà e della famiglia portano dall'ansia... alla necessità di un aiuto esterno. L'utilizzo di sostanze e di metodi dopanti fa nascere o rafforza la convinzione dell'inutilità di impegnarsi al massimo e diminuisce l'autostima perché l'aiuto non viene da dentro ma da sostanza artificiale assunta in maniera illegale.

L'arma migliore per combattere la diffusione del doping è l'informazione soprattutto tra i giovani...

Una sana alimentazione, una adeguata idratazione ed un corretto comportamento sportivo sono molto più coinvolgenti della scorciatoia del doping... non si è fisicamente e psicologicamente schiavi di metodiche o di sostanze nocive ed illegali... fisico e mente sono rinforzati, i risultati sono maggiormente gratificanti, l'orgoglio è legittimo.

L'origine del termine doping è sicuramente antica, ma a tutt'oggi ancora oscura. Probabilmente l'etimologia deriva dalla parola sudafricana dope, riferita ad una bevanda alcolica stimolante utilizzata nelle antiche danze cerimoniali. Già nel 668 a.C. il vincitore dei 200 metri avava ammesso di aver utilizzato una dieta speciale a base di fichi secchi. La prima nota drammatica risale al 1896, quando il ciclista Arthur Linton morì probabilmente dopo aver assunto un'overdose di sostanze stimolanti. Fecero clamore i decessi del ciclista Knut Jesen alle Olimpiadi di Roma del 1960 deceduto durante la 100 Km a squadre dopo la probabile assunzione in dosi eccessive di stimolanti, e dell'inglese Tom Simpson, ex campione del mondo, al Tour de France nel 1967, morto in seguito all'assunzione di dosi massicce di anfetamine.

- Steroidi anabolizzanti (proibiti in gara e fuori gara).

- Ormoni peptidici ed analoghi (proibiti in gara e fuori gara).

- Beta 2 agonisti (proibiti in gara e fuori gara).

- Agenti con attività antiestrogenica (proibiti in gara e fuori gara).

- Diuretici e altri agenti mascheranti (proibiti in gara e fuori gara).

- Stimolanti (proibiti in gara).

- Narcotici (proibiti in gara).

- Cannabinoidi (proibiti in gara).

- Alcol (proibito solo in particolari sport).

- Betabloccanti (proibiti solo in particolari sport).

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(In Italia è NADO che ha l'elenco delle sostanze vietate nei vari sport)

Il colloquio costante con l'atleta deve essere tenuto da tute le componenti che lo attornino: i genitori possono accorgersi prima di altri di alcuni segni o sintomi quali ad e3sempio eccessivo nervosismo, irritabilità, difficoltà nell'addormentarsi o calo dell'appetito; l'allematore vivendo assieme alla squadra o al gruppo può e deve prevenire comportamenti a rischio; il medico dello sport può accorgersi di modificazioni della struttura fisica non direttamente secondarie all'allenamento praticato o possono esseregli riferiti disturbi (prevalentemente di tipi gastrointestinale) secondari all'utilizzo di integratori ipertonici.

FONTE: Doping. Come riconoscerlo, come prevenirlo InSaluteInsieme MGS PRESS Maggio 2007 (64pagg.) ISBN: 978-88-89219-28-7

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